Il tempio malatestiano (anche chiamato il “Duomo di Rimini” dai suoi abitanti) è il principale luogo di culto cattolico; il progetto è stato commissionato dal signore Sigismondo Pandolfo Malatesta che chiamò al suo cospetto per iniziare i lavori di questo sua opera così ambiziosa artisti del calibro di Leon Battista Alberti, Matteo de’ Pasti, Agostino di Duccio e Piero della Francesca.
La famiglia Malatesta ebbe molto potere nella Romagna del tempo. Sigismondo Pandolfo Malatesta (nato a Brescia nel 1447 e morto a Rimini nell’Ottobre del 1468), uno dei condottieri più abili di tutta l’Italia, fu signore di Rimini e Fano. Il fratello, Domenico Malatesta, lo fu di Cesena. Come abbiamo detto, è stato proprio grazie al suo diletto per le arti (e forse anche un po’ grazie al suo ego) che abbiamo avuto artisti di tutti i generi per le strade di Rimini nel ‘400. Ad esempio l’affresco “Sigismondo Pandolfo Malatesta in preghiera davanti a San Sigismondo” è un lavoro di Piero della Francesca del 1451 ed è ancora oggi conservato nel Tempio. Vi ricorda qualcosa? Esatto, il famoso ritratto di Sigismondo Malatesta conservato oggi al Louvre di Parigi, proprio perchè è stato realizzato nello stesso periodo (e ovviamente raffigurante lo stesso soggetto!).
Anche Leon Battista Alberti ebbe un ruolo fondamentale; è proprio a lui che il signore di Rimini commissionò il progetto architettonico. I lavori iniziarono intorno al 1453 e purtroppo rimasero incompiuti a causa di una grave crisi economica attraversata da Sigismondo Malatesta in seguito alla scomunica dal Papa (con cui ebbe alcuni dissapori); il tempio rimase così privo della sua copertura che, nel progetto di Alberti, era a cupola. Nonostante la sua incompiutezza, il tempo del grande Sigismondo Malatesta rimane un elemento chiave del Rinascimento riminese ed una delle architetture più significative del Quattrocento italiano.